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Data : 7/2/2005
Strutture commerciali connesse all'avicoltura


1. Mercati e fiere
"- Sotto il profilo infrastrutturale, il settore incontrò difficoltà di vario tipo, dovute perlopiù alla "arretratezza" dell'economia locale, ancora fortemente caratterizzata dalle esigenze di un settore primario gestito in modo tradizionale.
La rilevanza assunta dal comparto avicolo e la necessità per gli operatori di inserire le loro produzioni nel circolo della commercializzazione crearono, ad esempio, alcuni problemi per la carenza di strutture idonee all'esercizio delle contrattazioni su vasta scala. -"

IL MERCATO AVICOLO ALL'INGROSSO: per lo svolgimento di questa attività gli allevatori, in un primo momento, confluirono spontaneamente nell'area di viale Vittorio Veneto in Forlì, nei pressi della pesa pubblica, zona tradizionalmente utilizzata per il Mercato all'Ingrosso del fieno e della paglia.
Questo non si poteva considerare un Mercato all'Ingrosso, ma un primo luogo di contrattazioni che ovviamente si dimostrò subito, non solo insufficiente come dimensioni in relazione al crescente numero di operatori (al tempo circa un migliaio), ma soprattutto inidoneo per la mancanza delle strutture minime indispensabili per il funzionamento di un mercato all'ingrosso : telefono, telex, conoscenza dei prezzi di rifornimento realizzati nei principali mercati alla produzione e al consumo, mancanza di un sala per il funzionamento della commissione prezzi.
Per queste ragioni l'Associazione Avicoltori, nata in seno alla CONFAGRICOLTURA, nel gennaio 1961 chiese all'Amministrazione Comunale di Forlì che il Mercato Avicolo potesse usufruire di una area attrezzata all'interno del Mercato Ortofrutticolo all'Ingrosso. L'Amministrazione Comunale particolarmente sensibile ai problemi di questo nuovo settore produttivo che tanta importanza stava assumendo per l'economia locale, d'intesa con la Camera di Commercio locale, con atto definitivo del maggio 1962, sanzionò l'istituzione ufficiale del Mercato Avicolo, predisponendo la relativa area attrezzata presso il citato Mercato Ortofrutticolo all'Ingrosso ed adottando le relative norme disciplinari.
Tale provvedimento merita menzione particolare, perché con lo stesso, per la prima volta in Italia, veniva disciplinato con apposite norme un Mercato Avicolo all'Ingrosso. Il Mercato Avicolo di Forlì da allora è continuamente progredito, la sua importanza e notorietà è cresciuta grazie all'impegno delle successive amministrazioni e soprattutto all'aumentata partecipazione di un sempre crescente numero di operatori, che conferivano prodotto di qualità in grado di soddisfare la richiesta di un territorio molto più ampio di quello di riferimento.
Per valutare compiutamente il livello oggi raggiunto dal Mercato, basta considerare che si è passati dalla contrattazione del 1961/62 valutata in 11.000.000 annui di volatili e in 10.000.000 di uova da consumo agli attuali 68.800.000 di polli a cui vanno aggiunti altri 29.567.000 di conigli, tacchini, piccioni, faraone, ed anatre, mentre il volume delle uova trattate ha raggiunto nel 1995 i 436.000.000 di pezzi.
Parallelamente alle contrattazioni principali si è sviluppato un grosso mercato dove vengono trattati mangimi, medicinali, attrezzature e tutto quello che interessa il settore avicolo.
I produttori che vi convengono, provengono, oltre che da tutta la provincia di Forlì, anche dalle vicine provincie di Ravenna, Rimini, Bologna, Pesaro e dalle vicine aree della Toscana e dell'Umbria nonché da varie regioni del Nord e Sud Italia; inoltre è il luogo naturale di sbocco delle produzioni trattate per circa i 2/3 dell'Italia centro - meridionale e le isole.
Attualmente il Mercato all'Ingrosso di Forlì nel settore avicolo è considerato fra i più importanti mercati di produzione in Italia, tanto che i dati e le quotazioni rilevate influenzano non solo gran parte della commercializzazione del settore, ma servono pure da base di riferimento agli uffici dei ministeri interessati e della CEE per la valutazione sull'andamento del comparto.
Data la crescente importanza che il Mercato Avicolo ha raggiunto, le autorità amministrative locali hanno affrontato il problema dell'inadeguatezza delle strutture, costruendo prima il "Centro Polivalente" di via Punta di Ferro, trasferendovi successivamente il nuovo Mercato Avicolo, ed ora avviando la realizzazione di una nuova Sala Negoziale modernamente attrezzata in grado di soddisfare le necessità degli operatori.

SVILUPPO FIERISTICO: la manifestazione fieristica raccoglie oggi espositori di tutte le nazione europee e perfino extra europee come : statunitensi, australiani, giapponesi, israeliti, ma soprattutto essa è venuta affermandosi quale punto di riferimento e di dibattito sui problemi di sviluppo e di consolidamento dell'allevamento intensivo, specie a ciclo breve. Tali problemi, hanno sempre più acquisito rilevanza nazionale nella misura in cui il settore, per le sue caratteristiche, poteva contribuire a contenere, fornendo un prodotto alternativo, l'importazione di carni bovine e pertanto riducendo la ben nota crisi della bilancia alimentare italiana.
La Mostra Internazionale delle Attività Avicole e le manifestazioni collaterali hanno proiettato la rassegna fieristica forlivese nel contesto economico e commerciale europeo. Questo ha posto in evidenza la inadeguatezza delle strutture forlivesi, sia sotto l'aspetto istituzionale che sotto quello strutturale. Si è perciò sentita la necessità di realizzare un centro, realizzato nei primi anni ottanta, ove queste attività potessero avere una adeguata sede per l'inserimento del problema fieristico nel più ampio quadro di un vero e proprio centro zootecnico Romagnolo di produzione, di commercializzazione, diretto a favorire il consolidamento del comparto nell'area romagnola che costituisce una delle zone eccedentarie di produzione zootecnica più significativa del nostro paese.
"- L'evoluzione del settore avicolo trova una precisa documentazione nelle vicende della Fiera di Forlì, la cui prima edizione si tenne nel 1950. Nata con la denominazione di "Primavera Romagnola", la manifestazione comprendeva l'esposizione di macchinari e prodotti tipici dell'economia locale, prevalentemente caratterizzata dall'agricoltura e l'artigianato, nonché iniziative culturali e ricreative come ad esempio il "Festival musicale voci nuove" .
Il settore avicolo era presente inizialmente con pochi stands, talora improvvisati al punto di assomigliare più che altro ai vecchi carretti degli ambulanti; poi, però, sempre più impetuosamente a mano a mano che si affermava e si specializzava il settore, cominciò a ritagliarsi un posto preciso all'interno della manifestazione, fino a reclamare ed ottenere dapprima uno spazio interamente riservato ai propri espositori, poi una rassegna fieristica a parte.
Già nel 1961, infatti, l'Amministrazione locale si rese conto della necessità di riconoscere e valorizzare l'importanza che l'avicoltura andava rapidamente assumendo, e allestì all'interno della manifestazione fieristica la "Mostra delle attività avicole", durante la quale oltre ad esporre gli esemplari vivi, i prodotti derivati e tutte le attrezzature collaterali, si tenevano anche convegni relativi alle varie problematiche del settore.
La mostra, che inizialmente aveva carattere locale, crebbe di importanza rapidamente, assumendo dapprima rilevanza nazionale, poi internazionale, fino ad essere unanimemente considerata la principale rassegna europea del settore non solo avicolo, ma della zootecnia a ciclo breve ( all'avicoltura, infatti, compresi anche mangimi ed integratori, incubatoi ed attrezzature, si erano aggiunti negli anni anche la cunicoltura, il colombo da carne e la suinicoltura, poi nuovamente staccatasi).
L'affermazione della fiera avicola forlivese quale punto di riferimento e di dibattito sui problemi relativi allo sviluppo ed al consolidamento dell'allevamento intensivo, pose in evidenza l'arretratezza delle strutture in cui la manifestazione si teneva e si avvertì la necessità di realizzare un centro ove queste potessero svolgersi adeguatamente.
Per questo motivo, all'inizio degli anni '80, la manifestazione si trasferì nelle strutture non ancora completamente terminate del centro fieristico di via Punta di Ferro, dove la rassegna ha avuto la possibilità di crescere qualitativamente e quantitativamente, diventando un insostituibile strumento di promozione e consolidamento e confermando sempre di più la propria vocazione di punto di riferimento internazionale del settore avicolo. -"

2. La nuova frontiera telematica
Il settore agro - alimentare, inteso nella più vasta accezione del termine, sta sempre più evidenziando i propri contenuti strategici.
Oggi i concetti di qualità igienico - sanitaria e merceologica dei prodotti hanno ulteriormente aumentato il contenuto strategico dell'agro - alimentare. In altri termini è necessario, più che in passato, conoscere tutto dei prodotti alimentari: qualità, flussi sui diversi mercati, andamento dei prezzi e loro formazione, provenienze e luoghi di produzione, caratteristiche peculiari, e così via.
Le esigenze del mercato richiedono, sempre in misura maggiore, tutte le "informazioni" accessorie cui gli operatori, siano commercianti che produttori, debbono ricorrere per sostenere i livelli competitivi raggiunti.
Gli andamenti produttivi e commerciali precedenti, gli andamenti stagionali che influenzano le produzioni, le notizie sugli stocks, sulle tecnologie produttive e di servizio d'avanguardia, le informazioni sugli operatori, sugli altri mercati nazionali ed esteri, ecc., sono elementi sempre più necessari e richiesti.
L'internazionalizzazione degli scambi e dei consumi, le scadenze comunitarie ormai prossime, le trasformazioni del mercato che tende ad assumere connotati sempre più marcatamente mondiali, ed altri elementi ancora, stanno allargando a dismisura l'esigenza, da parte della produzione (agricola ed industriale) e del commercio, di conoscere e di disporre, in maniera crescente, di notizie sempre più aggiornate.
E tali esigenze debbono essere soddisfatte in tempi sempre più ridotti: possibilmente in tempo reale.
In sostanza l'informazione e i tempi in cui essa è accessibile, sono diventati una esigenza ineludibile.
Per l'insieme di questi e di altri motivi l'informatica e l'informazione dei vari settori merceologici che compongono il settore alimentare, stanno diventando un asse portante del sistema agro - alimentare.
Le imprese che non si adeguano ed i mercati che trascurano queste esigenze si trovano sempre più emarginati e in difficoltà e non reggono la competizione in quanto l'informazione è diventata elemento intrinseco di competitività.
Tuttavia ancora oggi, soprattutto nel nostro Paese, l'informazione è carente, non possiede sempre i necessari requisiti di certezza e di tempestività.
Pochi imprenditori la possiedono o credono di possederla; gli operatori più piccoli dipendono da altri e sono sostanzialmente trainati.
Oggi, tranne poche eccezioni, nei mercati italiani l'informazione circola con difficoltà, viene filtrata od anche distorta, e comunque va sempre verificata, interpretata, corretta secondo le regole istintive, personali, segrete. Le stesse fonti informative sono talvolta scarsamente affidabili.
In siffatte condizioni qualunque sistema informatico, per quanto perfetto ed efficiente, può risultare inefficace in quanto non sempre riesce a correggere una informazione non veritiera. Da qui la necessità di operare, parallelamente alla introduzione delle tecnologie informatiche, sul concreto miglioramento della "qualità" dei dati e delle informazioni - con particolare riguardo alla selezione accurata delle fonti di informazioni e alla definizione di corrette ed uniformi metodologie per la rilevazione dei dati - e sulla creazione di affidabili banche dati.
La validità del dato e della informazione può porre seri ostacoli alla introduzione dei moderni sistemi informatici, operazione questa che può trovare resistenze proprio e soprattutto da parte di chi ritiene di detenere l'informazione: non per nulla si dice che "l'informazione è potere".
Tuttavia è certo che, se il problema viene esaminato da un'ottica generale, qualsiasi sistema produttivo e commerciale nazionale o di settore adagiandosi su di un dato comportamento corre il rischio di restare arretrato.
Forse non sono ancora chiari i molteplici effetti derivanti dalla introduzione e dalla applicazione dei sistemi informativi nel settore dei mercati all'ingrosso.
Il primo e più importante effetto è quello di aumentare la competitività in senso generale.
La certezza e la tempestività dell'informazione rendono dinamiche le imprese e agevolano la razionalizzazione e l'organizzazione aziendali, stimolano la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie e di nuove forme organizzative d'impresa e di mercato, inducono una maggiore spinta verso la qualità dei prodotti, verso la programmazione delle produzioni, verso una più sagace regolazione dei flussi di mercato, verso una ricerca comparativa più approfondita dei mercati più convenienti.
Il tutto con maggiore soddisfazione delle imprese valide, del consumatore e del produttore.
In sostanza l'informatizzazione seleziona le imprese in base alla loro validità. E forse è questo - unitamente alla fisiologica "paura del nuovo" insita in ciascuna persona - il motivo non palese della resistenza e degli ostacoli che possono rallentare l'introduzione di sistemi informatici. Pertanto occorre pazienza, sagacia ma anche altrettanta determinazione.
E' necessario stimolare un cambiamento della mentalità degli operatori, fornendo piccole ma significative prove dell'efficacia delle tecnologie informatiche, magari cominciando ad introdurre, con la dovuta gradualità, piccole "comodità".
Gli operatori e le imprese debbono gradualmente, consapevolmente e autonomamente tendere ad un approccio senza impatti duri con l'informatica.
Per avviare con successo il processo di informatizzazione occorre anche distribuire tempestivamente informazioni affidabili , veritiere, trasparenti, costanti e con carattere di uniformità.
Attualmente esiste una certa conflittualità fra produzione, industria di trasformazione e commercio e l'arma che alimenta e sostiene questa conflittualità è il potere che deriva a chi detiene l'informazione.
Ma la conflittualità non è competitività e oggi, in Italia, è necessario agevolare un decorso evolutivo del conflitto in essere verso una leale competizione in quanto ciò può rendere il nostro Paese, nel suo complesso, più concorrenziale in ambito internazionale.
Quindi un altro punto di riferimento è costituito dallo scenario internazionale.
Questa necessità di tempestivo cambiamento può trovare una risposta adeguata solo da chi è al di sopra o al di fuori delle parti, da chi ha per compito istituzionale quello di contemperare gli interessi particolari con gli interessi generali della collettività.
Questo comparto è stato preferito ad altri per alcune sue caratteristiche particolari: la produzione è concentrata in alcune aree produttive, la commercializzazione imperniata sull'attività di borsa è bene individuata, il prodotto è in una fase avanzata di standardizzazione.
Inoltre è da rilevare la circostanza che il prodotto avicolo italiano è fra i migliori nel mondo e pertanto questa preziosa caratteristica non solo va salvaguardata ma deve essere di esempio e di sprone per gli altri comparti.
Il comparto avicolo, quindi, per un insieme di circostanze, può rappresentare un significativo banco di prova per l'introduzione e l'applicazione delle tecnologie informatiche nel sistema agro - alimentare italiano.
Se la informatizzazione troverà applicazione i "mercati", le "borse", la mentalità degli operatori, dovranno gradualmente e necessariamente cambiare; le strutture e l'organizzazione del mercato dovranno essere concepite in modo diverso.
Non si tratta di cambiamenti e aggiornamenti di poco conto; e pertanto una certa gradualità, senza dannosi ritardi, sarà necessaria soprattutto per consentire che il processo di informatizzazione coincida con l'autonomo e consapevole cambiamento di mentalità da parte degli operatori del settore.

IL RUOLO DELL'INFORMAZIONE: il commercio all'ingrosso dei prodotti agro - alimentari è caratterizzato purtroppo da una gestione delle informazioni ancora di tipo arcaico.
Chiunque "non addetto" intraprenda la visita di un "mercato" o di una "borsa" rileva con stupore la diffusa carenza di informazioni; quelle poche, esposte o comunque messe a disposizione di tutti, sono in genere assai limitate. Dai colloqui con gli operatori emerge l'esistenza di una pluralità di fonti informative a livello di singolo operatore. Può dirsi che ogni operatore dispone di proprie fonti di informazione assolutamente riservate.
La eterogeneità dei prodotti, insita nella natura biologica degli stessi, favorisce poi una notevole diversificazione nei prezzi di riferimento.
Si ha la sensazione che agli operatori la situazione esistente sia gradita: l'informazione è potere, quindi chi dispone delle informazioni migliori (più attendibili e aggiornate) è in grado di avvantaggiarsi nella definizione del prezzo in fase di compravendita.
Appare evidente che in un siffatto "mercato" sono gli organismi di maggiori dimensioni a influenzare la commercializzazione e, quindi, l'oscillazione dei prezzi.
Il "mercato" o la "borsa" costituiscono una importante occasione di incontro fra gli operatori i quali hanno in tal modo la possibilità di confrontare e scambiare le informazioni in loro possesso, giocandole ovviamente in funzione del proprio personale interesse.
Come già avveniva nel passato il "mercato" è il luogo nel quale l'informazione di pochi viene distribuita a molti; e i prezzi che si formano, opportunamente dosati e confezionati, vengono poi ufficializzati e quindi diffusi.
E' ben vero che le moderne tecnologie consentono di sviluppare notevolmente il numero e la tempestività delle informazioni, ma occorre innanzitutto disporre di informazioni oggettive, valide, precise e aggiornate. D'altra parte queste esigenze risultano sempre più impellenti in funzione anche del progressivo ampliamento degli orizzonti economici che investono necessariamente scenari a dimensione internazionale.
Nel caso particolare dei prodotti avicunicoli occorre considerare che una buona parte della produzione affluisce direttamente dall'allevatore all'industria di trasformazione; solo una parte viene posta sul mercato come "tentata vendita". E d'altra parte si verifica, se pure in misura ridotta, anche la necessità - per l'industria di trasformazione - di approvvigionamenti aggiuntivi al di fuori dei normali programmi di lavorazione.
Occorre però considerare che nonostante il tipo di fornitura programmato nel tempo, il prezzo per il prodotto vivo viene fissato settimanalmente sulla base dei listini ufficiali dei "mercati" o delle "borse". E questi prezzi, per le ragioni anzidette, possono variare anche sensibilmente da una settimana all'altra.

I PROBLEMI CONNESSI CON LA RILEVAZIONE DEI PREZZI: se da un lato le moderne tecnologie informatiche e telematiche consentono sempre più efficiente e tempestivo scambio di informazioni anche a grandissima distanza, rimane il problema della corretta rilevazione dei prezzi nell'ambito di ciascun "mercato" o "borsa".
Come si è detto in precedenza nei "mercati" e nelle "borse" avicunicole non è possibile accertare il prezzo effettivamente pattuito fra le parti, attraverso riscontri oggettivi (documenti amministrativi e fiscali), ma viene definito il prezzo in sede di commissione tecnica ufficialmente costituita.
Naturalmente la commissione tecnica è rappresentativa delle diverse componenti interessate: produttori, trasformatori, commercianti, ecc.
Il prezzo ufficiale fissato dalla commissione è necessariamente il frutto dell'accordo fra le parti presenti.
Occorre però considerare che sono molteplici i fattori diretti ed indiretti che favoriscono l'andamento dei prezzi, quindi, molteplici debbono essere le fonti possibili di informazioni a disposizione degli operatori.
Un primo dato è rappresentato dalla quantità presente o comunque reperibile sul mercato; ciò rende evidente l'influenza che possono esercitare azioni di disturbo quali la presenza di maggiori o minori quantità a seguito di malattie, di eccessi di produzione, di afflussi o meno di prodotti dall'estero, di andamento della domanda da parte dei consumatori nei diversi periodi dell'anno e così via.
Per una grande azienda di respiro internazionale risulta più facile disporre di conoscenze tempestive e precise su di un orizzonte assai vasto e quindi dirottare le produzioni su vari canali distributivi e su mercati diversi anche lontani. Nel caso poi del settore avicunicolo la grande impresa di trasformazione - che si integra con mangimifici e incubatoi e può anche disporre di allevamenti propri - ha la possibilità di condizionare l'allevatore con strumenti diversi che possono agire anche attraverso i prezzi per la fornitura di pulcini e di mangimi o immettendo direttamente sul mercato polli allevati direttamente.
Da ultimo occorre sottolineare i numerosi e assai diversi fattori che possono influenzare il prezzo: la quantità trattata, la qualità, la provenienza, la forma di pagamento, il luogo e il tempo della consegna, gli oneri accessori e quant'altro.
Qualora non sia possibile rilevare il prezzo di scambio sulla base di fonti oggettive scritte, i metodi per definire il "prezzo ufficiale" sono essenzialmente due:

- per intervista;
- attraverso una apposita Commissione ufficiale dei prezzi.

In un caso come nell'altro è indispensabile precisare con rigore il prodotto al quale il prezzo si riferisce.
Poiché se si intende definire un sistema informativo integrato, appare indispensabile un comportamento omogeneo da parte di tutte le "borse" e i "mercati" collegati in rete.
Una metodologia comune che si può suggerire pare essere la seguente.
La commissione prezzi si riunisce una prima volta in apertura delle contrattazioni e, al proprio interno, scambia una serie di informazioni e di elementi conoscitivi (prezzi di apertura del mercato); al termine della contrattazioni la commissione si riunisce nuovamente per definire i prezzi sulla base degli scambi effettivamente avvenuti e rilevanti, seppure a voce per intervista dal Presidente della Commissione o dai suoi incaricati.

LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI dai numerosi colloqui svolti con gli operatori sono emerse alcune esigenze particolarmente sentite.
Occorre innanzitutto poter identificare con precisione e rigore il prodotto trattato, il cui prezzo viene riportato sul listino; oltre alla specie e alla categoria, il livello qualitativo, la tipologia, la pezzatura e il peso, la provenienza, le modalità di pagamento, il luogo e il tempo della consegna, le modalità e le caratteristiche dei confezionamenti, gli oneri accessori e fiscali, e così via.
E' fortemente avvertita la necessità che il listino prezzi, una volta redatto dalla commissione, venga distribuito immediatamente agli operatori presenti in sala mediante supporti cartacei (listini appositamente ed immediatamente stampati) e, contemporaneamente, supporti visivi (visualizzazione su schermi video e/o pannelli visivi).
Il listino prezzi deve poter essere distribuito rapidamente anche agli operatori interessati, ma non presenti in sala, avvalendosi dei mezzi più adeguati (fax, Internet, e così via). E' stata anche auspicata la possibilità della esposizione permanente dei listini prezzi in luoghi pubblici, per esempio presso le Camere di Commercio, similmente a quanto viene fatto dalle banche con il listino della borsa valori disposto in permanenza a mezzo monitor.
Sarebbe estremamente utile disporre di informazioni circa le quantità presenti sul mercato, sia riguardanti la produzione nazionale sia quella estera oggetto di importazioni. Naturalmente questo problema non può essere risolto solo attraverso l'adozione delle tecnologie: occorre ricercare sicure fonti di informazioni.
Ed è pure ritenuto utile disporre di informazioni sulla disponibilità e sui prezzi dei prodotti utilizzati nelle aziende del settore (mangimi, imballaggi, medicinali, attrezzature, ecc.).
Alcuni operatori ritengono opportuno estendere anche alle piazze di produzione il listino delle carni, caratteristico, per ora, solo della piazza di Milano.
Molte altre informazioni poi dovrebbero essere immediatamente reperibili come l'elenco delle ditte del settore con le relative caratteristiche economiche, tecniche e finanziarie, l'elenco dei protesti e quant'altro.
Per quanto riguarda le elaborazioni e le analisi statistiche che si possono compiere circa l'andamento dei prezzi nel tempo sulle diverse piazze, dopo un primo momento di perplessità imprenditori di avanguardia hanno compreso l'utilità di questo strumento specie se utilizzato in proprio sui propri dati "segreti". In altri termini gli imprenditori leader vorrebbero compiere loro stessi e in via riservata, analisi statistiche sui propri dati magari da confrontare poi, nel rispetto della stessa metodologia, con quelle che vengono compiute sui dati ufficiali espressi dai listini prezzi della borse.

VERSO LA "BORSA TELEMATICA": l'insieme delle esigenze espresse dagli operatori consente di individuare il modello di borsa volta a meglio soddisfare l'attività di commercializzazione nelle prospettive future.
Gli elementi essenziali per la realizzazione di una "Piazza" efficiente sono essenzialmente due:

- le tecnologie informatiche e telematiche;
- le fonti di informazioni che debbono essere affidabili ed aggiornate.

L'adozione delle tecnologie informatiche deve essere sviluppata con la necessaria gradualità cominciando con il porre a disposizione degli utenti strumenti particolarmente semplici ma efficaci che potrebbero soddisfare tre diversi livelli di conoscenza:

- un primo livello di servizio informativo avente carattere generale deve essere posto a disposizione di tutti gli utenti indifferentemente: è rappresentato dalle informazioni da fare affluire su monitor o pannelli visivi distribuiti in sala;
- un secondo livello di servizio informativo dovrebbe essere disponibile su richiesta specifica del singolo utente interessato a reperire, anche a pagamento, particolari informazioni sui mercati nazionali o esteri, su determinati prodotti, sulla consistenza economica di specifiche ditte ed altro ancora;
- un terzo livello di servizio informativo dovrebbe essere consentito a singoli operatori che intendono avvalersi di box ad uso ufficio predisposti per l'allacciamento di specifiche attrezzature portatili di proprietà dell'operatore stesso (PC portatili, telefoni e fax portatili); in tal modo l'operatore potrebbe colloquiare direttamente con altri operatori all'interno della sala od anche all'esterno oltre che mantenere un contatto personalizzato con il centro informativo della sala borsa.

La nuova "Sala delle Contrattazioni" merci del Mercato Avicunicolo all'Ingrosso Forlivese, allestita nel centro direzionale di Via Punta di Ferro a Forlì, è concepita per poter meglio servire gli operatori avicoli e più in generale tutti gli operatori zootecnici e collaterali che gravitano nelle aree romagnole e delle vicine regioni. Questa "Sala", non ha caso sorge in una zona periferica della città, fuori dal congestionamento del traffico urbano e servita da ampie vie d'accesso che la collegano facilmente con l'autostrada Bologna - Ancona e con le principali arterie di collegamento con le vicine provincie umbre e toscane. La dotazione delle più moderne tecnologie promuove ulteriormente il centro di Via Punta di Ferro, attualmente uno dei maggiori non solo in Italia ma d'Europa. Tutto questo si realizza per meglio offrire ai settori interessati una ulteriore possibilità di sviluppo, in un periodo di grave crisi delle attività produttive in genere, premiando quei settori che da sempre poco considerati, si stanno rivelando come preziose fonti di posti di lavoro. Se le prospettive non saranno disattese, la "Sala delle Contrattazioni" promuoverà ulteriormente la produzione avicola romagnola e tutte le produzioni collaterali, confermando se ce ne fosse bisogno, Forlì come piazza europea del settore avicolo.

3. La nuova "Sala delle Contrattazioni" del Mercato Avicunicolo all'Ingrosso di Forlì
La evoluzione commerciale del settore carni in genere, ed in particolare quello Avicunicolo, ha comportato un riposizionamento delle funzioni e dei servizi da erogarsi all'utente, in quanto le merci conferite direttamente nelle strutture mercantili pubbliche rappresentano sempre più una quota residuale, mentre aumentano le contrattazioni nella Sala delle Contrattazioni. L'Amministrazione Comunale di Forlì si è posta per tempo l'obiettivo di riorganizzare il contenitore mercantile tenendo conto di tali mutamenti.
Pertanto disponendo di locali, già da tempo costruiti, con destinazione a centro direzionale e servizi, in area contigua al mercato stesso, ha disposto l'ammodernamento del Mercato Avicunicolo, perseguendo l'obiettivo del consolidamento e dello sviluppo quale centro di contrattazione e servizi di valenza nazionale nel settore avicunicolo.
L'iniziativa tende a conseguire il potenziamento e la riqualificazione della attuale Sala delle Contrattazioni Avicola, accorpando nella struttura anche i "servizi alle imprese", attualmente erogati dalle associazioni di categoria.

Aspetti tecnico - strutturali

Particolare attenzione è stata posta alla destinazione delle aree e dei locali di pertinenza per consentire un utilizzo razionale della struttura.
Arredi specifici la rendono funzionale ed accogliente.

A) Sala delle Contrattazioni disposta al piano terra con accessi controllati, dotata di box e spazi lavoro (completi di arredo, telefoni ed accessi ai sistemi informatici).
Nella stessa gli operatori potranno disporre di servizi di telefonia pubblica, video terminali per informazioni generali sugli andamenti di mercato, "Totem" finalizzati a notizie personalizzate.

B) Uffici operativi e servizi all'impresa.
Al piano interrato, piano terra ed al piano primo, già strutturati con accessi autonomi sono previsti locali di supporto alla operatività della Sala contrattazioni (uffici organizzativi, di rappresentanza e sala riunioni commissioni), locali per accogliere le associazioni più rappresentative del settore, che già svolgono compiti di supporto giornaliero alle imprese, e locali da destinarsi ad incontri od aule didattiche.

Aspetti informatici e servizi.

Con badge personalizzato gli operatori potranno accedere ed utilizzare tutti i servizi della Sala delle Contrattazioni.
Ogni servizio è informatizzato e, in quanto reso, a carico dell'interessato: ad esempio servizi di telefonia pubblica o di consultazione dei Totem.
Gli stessi telefoni o servizi accessori dei box (fax - computer - allacciamenti ai sistemi informatici delle rispettive aziende) sono attivati solo dal badge personalizzato.
La Sala contrattazioni è dotata di fax "on demand", snellendo in tal modo ogni richiesta esterna e distogliendo da tale servizio personale che è stato destinato a compiti più prettamente tecnici.
La centrale telefonica è stata potenziata, con una capacità di linee maggiore, ed è dotata anche di risponditore automatico che interagisce con il sistema informatico della sala.
Tutti gli ambienti sono dotati di rete di cablaggio e fonia dati.
La Sala delle Contrattazioni e gli uffici sono serviti da un sistema informatico generale interno atto a soddisfare sia le esigenze attuali che quelle prevedibili in relazione alla futura dinamica delle contrattazioni merci.
Il sistema è provvisto di una rete di monitor interni (collocati ad "isole informative") che forniscono informazioni sulle borse italiane ed europee o notizie più generali con dati storici e statistici.
Il tutto è gestito da una "sala regia" che dovrà consentire ogni tipo di collegamento esterno e la trasmissione interna con qualsivoglia impaginazione grafica o visiva.

La nuova Sala delle Contrattazioni è concepita non solo come sala attrezzata ad uso degli operatori avicunicoli, ma come "Forum" commerciale predisposto alla trattazione di tutti i prodotti agro - zootecnici derivati.
In tale contesto il centro diverrà il naturale e qualificato punto di riferimento per la raccolta delle informazioni, la elaborazione e la trasmissione esterna delle stesse, superando la funzione storica di "piazza", punto di incontro degli operatori economici, ed aprendo una nuova frontiera, quella dei servizi permanenti all'impresa.
Questo nuovo ruolo, che non potrà essere assolto solo dall'Ente pubblico locale, si svilupperà di concerto con le altre istituzioni locali, regionali e nazionali, nonché con la imprenditoria interessata.


4. Considerazioni conclusive
Il prototipo di sistema informativo predisposto per i "mercati" e le "borse" avicunicole, risulta particolarmente interessante per diversi motivi.
Innanzitutto intende affrontare, nella sua globalità, la risoluzione dei diversi problemi connessi con l'applicazione delle moderne tecnologie informatiche e telematiche nello specifico comparto della commercializzazione all'ingrosso dei prodotti avicunicoli.
In effetti se l'informatica può consentire un decisivo salto di qualità nei sistemi di commercializzazione, richiede per contro anche una particolare preparazione dell'ambiente ed una concreta accettazione soprattutto da parte degli operatori.
La preparazione dell'ambiente si può ottenere attraverso la ristrutturazione delle "borse" e delle "sale di contrattazione" in modo da consentire da un lato la concentrazione di una grande massa di dati e di informazioni, direttamente o indirettamente connessi con il settore e di respiro anche internazionale, e dall'altro lato la facile consultazione di dati e di informazioni da parte degli operatori.
Da qui lo studio e la progettazione di un prototipo capace di fornire agli operatori una gamma estesa e articolata di servizi a diversi livelli : diffusione di dati e notizie in modo uguale a tutti gli utenti della sala a mezzo monitor o video - pannelli, informazioni specifiche su richiesta avanzata dai singoli operatori utilizzando il "service" della sala, ed infine la possibilità - da parte del singolo operatore - di attrezzare e personalizzare il proprio posto/box di contrattazione con l'ausilio delle moderne tecnologie (office automation).
Per quanto concerne la concreta accettazione da parte degli operatori di questo nuovo "modo" di commercializzazione, occorre favorire il progressivo coinvolgimento degli operatori stessi attraverso la gradualità dei servizi - che peraltro debbono essere di assai semplice e facile utilizzazione - e, soprattutto, attraverso le nuove "comodità" che possono essere da loro riscontrate con l'impiego di attrezzature portatili oggi comunemente usate, come personal computer, telefono, fax.


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